CULTURAL LANDSCAPES: MASSIMO CACCIARI PRESENTA IL ’68 OLTRE L’AMARCORD – MERCOLEDI’ 4 APRILE

UPDATE 19/5/18: Un reportage dell’incontro è apparso sulla webzine “il superuovo”. Potete leggerlo qui.

E’ possibile ascoltare la registrazione di quest’incontro! Seguite questo link per raggiungere la pagina in cui è contenuta.

MERCOLEDI’ 4 APRILE – ORE 18:00

Massimo Cacciari presenta:
IL ’68 OLTRE L’AMARCORD

“Mi sono accorto che il dire della crisi, ma in fondo ogni dire, tradisce qualcosa di insondabile e indicibile.[…] l’esperienza del dire diventa un continuo arrischio, manifesta una struttura di rimando e in questo rimando l’altro non si dà mai come perfettamente significato-significabile: tutto ciò mostra che il dire si proietta su uno sfondo indicibile, che ogni dire in quanto tale ha a che fare, nella sua stessa struttura con l’indicibile e non si può mai concepire come un comprendere esaustivo.
L’indicibile è dentro la struttura stessa del dire. Ciò significa, come esperienza del quotidiano, che il mio altro non è mai riducibile ad un mio significato, che ciò che mi riguarda non sarà mai mia proprietà, che ciò che amo mi mancherà sempre.”

Massimo Cacciari

Cultural Landscapes giunge al quarto appuntamento della sua prima stagione con un’ospite di eccezione, Massimo Cacciari, per discutere assieme del significato storico e di attualità della stagione del ’68 (di cui si celebra il cinquantesimo anniversario quest’anno) e della sua eredità (come il sequestro Moro, accaduto quarant’anni fa).
Siamo però contrari a ogni sterile revival o facili nostalgie: non avremmo un incontro celebrativo, fatto di piacevoli ricordi e rimpianti, ma un incontro vissuto fra passato e presente. Il nostro obiettivo è cogliere ciò che di vivo c’è nel passato per poterlo portare alla dimensione contemporanea. Non abbiamo, infatti, altro tempo, vita o mondo al di fuori di quello che ci è dato abitare.

Abbiamo pensato a Cacciari, che molto gentilmente ha accettato la nostra proposta, per il suo ruolo in quegli anni, sia come partecipante attivo della vita sociale e politica del paese, sia come pensatore e critico. In controtendenza con la corrente maggioritaria del tempo, infatti, ha avuto il coraggio, fin dalle prime opere come “Krisis”, di recuperare un filone sotteraneo alla cultura novecentesca, quello del pensiero negativo attraverso autori come Nietzsche o Wittengstein, che poi coerentemente si è sviluppato in opere importanti come “geofilosofia dell’Europa” o il recentissimo “Occidente senza utopie”. A noi del Grind House è sempre piaciuto chi ha il coraggio di pensare in modo difforme, scomodo e difficile e riteniamo che tale linea di pensiero sia tanto di estremo interesse quanto poco messa in luce…e quindi coerentemente con la nostra linea, cerchiamo di darle dello spazio vivo.

Tenteremo così di tracciare un filo fra ciò che è accaduto negli anni tumultuosi e creativi pre e post 68 e la situazione attuale, dominata così tanto da incertezze e ristrettezze; avremmo modo così di parlare di arte, creatività, terrorismo, Europa, utopia, disillusione e molto altro. Lontani da facili consolazioni o luoghi comuni, passando per la crisi (nel senso etimologico della parola, cioè frattura) che viviamo per trovare una nuova conciliazione e comprensione.

L’incontro prevede una natura più “interattiva” dei precedenti, per buona parte incentrato dalle domande, curiosità e spunti dei presenti.

L’AUTORE

Massimo Cacciari, nato a Venezia il 5 giugno 1944, si è laureato in Filosofia presso l’Università di Padova nel 1967, discutendo una tesi sulla Critica del Giudizio di Kant con i Professori Sergio Bettini e Dino Formaggio. Già incaricato di Letteratura Artistica e poi di Estetica presso la Università di Architettura di Venezia, è diventato ordinario in Estetica nel 1985. Direttore del Dipartimento di Filosofia dell’Accademia di Architettura di Lugano dal 1998 al 2005, nel 2002 fonda con don Luigi Verzè la Facoltà di Filosofia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, di cui è il primo preside.

E’ stato co-fondatore e co-direttore di alcune delle riviste che hanno segnato la vita politica, culturale e filosofica italiana tra gli anni ’60 e ’90, da “Angelus Novus” a “Contropiano”, da “Laboratorio politico” al “Centauro”, a “Paradosso”.

Tra le sue pubblicazioni, molte delle quali tradotte e molte edite soltanto all’estero, ricordiamo: Krisis, Milano 1976; Dallo Steinhof, Milano 1980; Icone della legge, Milano 1985; L’Angelo necessario, Milano 1986; Zeit ohne Kronos, Klagenfurt 1986; Drama y duelo, Madrid 1987; Méridiéens de la decision, Parigi 1992; Geofilosofia dell’Europa, Milano 1994; L’Arcipelago, Milano 1996; Le dieu qui danse, Parigi 2000; Hamletica, Milano 2009; The Unpolitical, Yale Univ. Press 2009; Doppio ritratto. San Francesco in Dante e in Giotto, Milano 2012; Il potere che frena, Milano 2013.

La sua ricerca teoretica si concentra nel “trittico”: Dell’Inizio, Milano 1990; Della cosa ultima, Milano 2004; Labirinto filosofico, Milano 2014.

Ricordiamo anche il percorso politico dell’autore: deputato del PCI (1976-83), sindaco di Venezia dal 1993 al 2000 e dal 2005 al 2010.

Per l’occasione, la tessera verrà fatta a un prezzo speciale di 5 euro.
Contributo per la serata: 5 euro

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